Non ci saranno limiti...

lunedì 31 ottobre 2011

Albert Fish - Il vampiro di Brooklyn


Albert-Fish

Soprannome:Il Vampiro di Brooklyn
Luogo omicidi: New York e altri stati d'America
Periodo omicidi: 1910 - 1934
Numero vittime: 15 +
Modus operandi: pedofilo, cannibale e sadomasochista
Cattura e Provvidementi: arrestato nel 1934 e giustiziato sulla sedia elettrica il 16 gennaio 1936

Albert Fish è da tempo nella classifica dei 20 serial killer più famosi ed efferati. Un sadomasochista con gravissimi problemi mentali, Albert Fish è conosciuto oggi come il Vampiro di Brooklyn. Che cosa faceva? Torturava e mangiava i bambini. Della sua vita si conosce davvero poco. Tutto quello che è a nostra disposizione è tratto dalle dichiarazioni che egli ha lasciato al Dottor Frederic Wertham dopo il proprio arresto. Albert Hamilton Fish nasce il 19 maggio 1870 a Washington D.C. La sua è una famiglia disagiata, si salva solamente il padre, Randall Fish, un Capitano dell'esercito. Purtroppo il 15 ottobre 1875 Randall Fish muore e il piccolo Albert viene sistemato in un orfanotrofio.

Non è per niente bella la vita nell'orfanotrofio di St. John. È questo un centro religioso, dove i bambini vengono puniti con frustate e varie punizioni corporali. Albert Fish vi rimane per ben nove anni e, quando ne esce, è un individuo fortemente provato, che comincia ad essere ossessionato dal peccato e dall'espiazione tramite il dolore.

Uscito dall'orfanotrofio l'uomo si mantiene con piccoli lavoretti, fino a quando scopre di essere un bravo decoratore di interni. In questo periodo, appena 26enne, conosce una ragazza di 19 anni e la sposa. Avranno ben sei figli, verso i quali Albert sarà sempre amorevole e protettivo come tutti i genitori normali.

Qualcosa però non va come dovrebbe andare. La moglie di Fish lo abbandona: ha conosciuto un giovane studente universitario e ha deciso di scappare con lui. Si porta via anche i mobili, lasciando al marito solamente un materasso per dormire.

Abbandonato a se stesso, Fish comincia a compiere piccoli crimini come il compilare e spedire delle lettere oscene. Viene arrestato più volte. Finisce in manicomio. Secondo alcuni avrebbe cominciato a uccidere proprio in questo periodo, nel 1910. Vittima un uomo adulto.

Nel 1925, raggiunti i 55 anni, Fish comincia il suo cammino verso la follia più pura. Diventa estremamente masochista (si infila aghi nello scroto, incendia pezzi di cotone e se li infila nell'ano, si fa frustare e sculacciare a sangue dai propri figli ecc. ecc.) e si dedica alla coprofagia. Comincia anche ad avere allucinazioni a sfondo mistico.

Angeli e Santi compaiono davanti agli occhi di Fish, Cristo in persona lo incita a purificare i peccati del mondo tramite la punizione fisica e il sacrificio umano. L'uomo comincia anche a crearsi mentalmente un'idea malata della Bibbia, fino a convincersi che in essa compaiano citazioni del tipo: "Felice è colui che rapisce i bambini e spacca loro le teste con delle pietre."

Alla fine è Dio stesso a comparirgli in sogno e a ordinargli di torturare e castrare tutti i bambini che può.

Prima di cominciare la storia di Albert Fish serial killer, è interessante notare come la follia e i problemi mentali siano stati quasi una costante nella famiglia Fish. Lo zio paterno di Albert soffriva di una psicosi caratterizzata da allucinazioni di carattere religioso. Morì in ospedale, così come uno dei suoi tanti fratelli. Un' altra zia paterna venne rinchiusa in manicomio e schedata come "totalmente matta". Il fratello più grande di Fish era affetto da alcolismo cronico, mentre quello minore era frenastenico e morì di idrocefalo. Una sua sorella venne internata in ospedale psichiatrico per una "non ben definita malattia mentale" e sua madre soffriva periodicamente di allucinazioni visive e uditive.

Edward Budd è un 18enne intraprendente, forte e ansioso di lavorare. Eddie vive però in una famiglia molto povera: madre, padre e cinque figli, intrappolati in una lurida baracca di periferia. Desideroso di poter evadere dalla terribile situazione in cui vive, il 25 maggio 1928 Eddie fa pubblicare un annuncio sull'edizione domenicale del New York World : "Giovane 18enne, cerca lavoro nel paese. Edward Budd, 406 West 15th Street."

È un annuncio scarno, privo di effetto e difficilmente richiamerà l'attenzione di qualcuno, eppure il lunedì seguente, 28 maggio 1928, Delia, la madre di Edward Budd, apre la porta ad un anziano visitatore. L'uomo si presenta come Frank Howard, un coltivatore di Farmingdale, nel Long Island. E' venuto per fare un colloquio di lavoro ad Edward.

Mentre i due aspettano l'arrivo di Edward Budd, Delia ha l'opportunità di studiare l'uomo che si è presentato alla sua porta. La sua faccia dà un' idea di gentilezza, i capelli sono ordinati e grigi, così come i grandi baffi. Sembra proprio l'uomo ideale al quale affidare i propri figli.

Frank Howard nel frattempo le racconta la propria vita: è stato decoratore di interni per molti anni e, arrivato alla pensione, si è comprato una fattoria. Ha sei figli, tutti cresciuti da lui, poiché la moglie lo ha abbandonato 10 anni prima.

La fattoria procede a meraviglia, grazie all'aiuto dei suoi figli, di cinque braccianti e di un cuoco svedese. Purtroppo un paio dei braccianti sono ormai anziani e Frank ha bisogno di rincalzi. Per questo, dopo aver letto l'annuncio di Edward, si è presentato a casa Budd.

Proprio in quel momento entrano in casa Eddie e un suo amico, Willie. Frank Howard rivolge qualche domanda ai due, misura la loro forza e alla fine propone a entrambi 15$ a settimana. E' una paga grandiosa e i due giovani accettano senza pensarci sopra due volte.

Il 3 giugno 1928, alle 11 di mattina, Frank Howard si ripresenta a casa Budd, per prendere con sé i due nuovi operai. Ha portato in regalo fragole e una forma di formaggio cremoso appena fatto, così Delia per ricambiare il favore propone al gentile ospite di fermarsi a pranzo con loro.

Mentre Frank Howard e il padre di Edward parlano amichevolmente a tavola, si apre una porta e compare davanti ai loro occhi una bella bambina di 10 anni che canticchia una canzone infantile. Si chiama Gracie, ha i capelli e gli occhi castani molto scuri, contrapposti ad una pelle chiara e a delle labbra rosa pallido.

Frank Howard è colpito da questa bambina e non lo nasconde affatto. Le fa molti complimenti e le regala qualche soldo per comprare dolciumi, quindi la invita con lui alla festa di compleanno della sua nipotina. Delia Budd è abbastanza perplessa, ma l'anziano e gentile ospite riesce comunque a convincerla: la festa si tiene in un appartamento della 137esima strada, e l'uomo promette che Gracie sarà di nuovo a casa per le 21.

Da brava madre Delia aiuta Gracie a indossare il cappotto buono, la accompagna alla porta e la segue con lo sguardo mentre si allontana lungo la strada con il gentile Frank Howard. Non li vedrà mai più.

Quella sarà una notte insonne per la famiglia Budd: nessuna notizia di Howard, nessun segno della piccola Gracie. La mattina seguente Edward viene mandato alla stazione di polizia per denunciare la scomparsa.

Non ci mette molto la polizia ad accertare che tutto ciò che aveva raccontato l'uomo era falso: non esiste nessun appartamento, non esiste nessuna fattoria, non esiste nessun Frank Howard.

Il 7 giugno vengono diffusi in tutta New York ben 1000 volantini con la foto di Gracie e una descrizione sommaria dell'uomo che l'ha portata via.

Più di 20 detective vengono assegnati al caso, ma nessuna segnalazione utile arriva tra le loro mani, solo una serie infinita di falsi allarmi.

Gli unici indizi sono la grafia dell'uomo, indice di una istruzione abbastanza elevata, e l'indirizzo del negozio in cui è stato comprato il formaggio, un baracchino ad East Harlem.

La polizia di New York ricorda inoltre un caso simile, risalente a un anno prima.

È l'11 febbraio 1927, un bambino di quattro anni, Billy Gaffney, e un suo amico di tre anni, stanno giocando nel cortile davanti casa. Li controlla attentamente un ragazzino di dodici anni, ma è presto costretto ad assentarsi, richiamato dal pianto di sua sorella neonata.

Al suo ritorno il ragazzo non trova più i due bambini, perciò corre ad avvertire il padre di quello più piccolo.

Dopo una disperata ricerca, il bambino viene ritrovato sul tetto, ma non c'è traccia di Billy Gaffney.

"Dove si trova Billy Gaffney? "

"Lo ha preso l'uomo nero"

Ovviamente la dichiarazione del piccolo di tre anni viene ignorata, e gli investigatori cominciano a cercare Billy in lungo e in largo per i quartieri limitrofi. Viene dragato un fiumiciattolo e delle squadre di ricerca perquisiscono alcuni cantieri edili. Billy non si trova in nessuno di questi posti, perciò finalmente qualcuno si decide a chiedere la descrizione dell' "uomo nero".

Il piccolo testimone parla di un vecchio molto snello, con capelli e baffi grigi. La polizia ne prende atto, ma non pensa proprio a connettere questa descrizione a un avvenimento accaduto qualche anno prima.

È una mattina del 1924, di Luglio per la precisione. Francis McDonnell, otto anni, sta giocando sul portico di fronte a casa, vicino ai boschi di Charlton, a Staten Island. La madre gli è seduta vicino, allatta una neonata, quando nota un vecchio vagabondo, sporco e malridotto, che passeggia gesticolando e borbottando con se stesso.

Quel pomeriggio lo stesso uomo avvicina Francis mentre gioca a palla con quattro amici e lo porta via.

Nessuno nota la scomparsa del bambino fino a sera, quando Francis non si presenta a cena.

Suo padre, un poliziotto, organizza immediatamente una ricerca nei boschi limitrofi e in poche ore il ragazzino viene ritrovato.

Francis è sdraiato sotto dei rami, con i vestiti strappati, strangolato con le proprie bretelle e preso a bastonate. L'aggressione è stata talmente violenta che le autorità escludono sia stato il vecchio vagabondo avvistato da più persone. Forse il vecchio aveva un complice.

Nonostante gli sforzi massicci della polizia e della comunità, nessuno riesce a rintracciare questo misterioso "uomo grigio".

Rifacciamo un salto avanti nel tempo, è il novembre del 1934, il caso Budd è ancora aperto, ma nessuno si aspetta che venga mai risolto. Non la pensa così William F. King, l'unico investigatore a cui il caso è ancora assegnato. Il 2 novembre 1934, il detective prova una mossa estrema e fa pubblicare a un amico giornalista, Walter Winchell, un articoletto che recita: "Il mistero del rapimento di Gracie Budd, otto anni, risalente a sei anni fa, sta per essere risolto dagli investigatori."

Passano solo dieci giorni e Delia Budd riceve una lettera inquietante. Per sua fortuna, essendo analfabeta, la donna non riuscirà mai a leggere tale lettera. La legge invece Edward Budd, che corre immediatamente alla polizia.

La lettera recita così:

"Cara signora Budd,

Nel 1894 un mio amico navigò come marinaio sullo Streamer Tacoma, del Capt. John Davis. Navigarono da San Francisco a Hong Kong. All'arrivo il mio amico scese con altri due e andarono ad ubriacarsi. Al loro ritorno la barca era partita.

Era un periodo di carestia per la Cina. Qualsiasi tipo di carne costava da 1 a 3 dollari per libbra. La sofferenza era così grande che i più poveri misero in vendita i propri figli sotto i dodici anni per non morire di fame. I ragazzi di quattordici anni non erano per niente al sicuro da soli in mezzo alla strada.

Avrebbe potuto andare in un qualsiasi negozio e richiedere una fetta di carne. Le avrebbero mostrato il corpo di un ragazzo o una ragazza nudi e le avrebbero chiesto quale parte volesse. La parte posteriore dei ragazzi, che è la parte più dolce del corpo, veniva venduta a caro prezzo come le costolette.

John, avendo passato tanto tempo da quelle parti, ha imparato ad apprezzare la carne umana. Tornato a New York rapì due ragazzini di 7 e 11 anni, li spogliò e li chiuse in un armadio. Durante il giorno li torturava e li sculacciava a lungo in modo da renderne la carne più tenera.

Per primo uccise il ragazzo di 11 anni perché aveva il sedere più grasso e carnoso. Tutto di lui fu cucinato e mangiato, eccetto testa ossa e intestini. Il ragazzo più piccolo ha fatto una fine molto simile.

In quel periodo io ero un vicino di John. Mi parlò così spesso di come fosse buona la carne umana che decisi che dovevo assolutamente assaggiarla.

Domenica 3 giugno 1928, ero a pranzo da Lei. Gracie sedette nel mio grembo e mi schioccò un bacio. In quel momento capii che dovevo assolutamente mangiarla.

Utilizzai la scusa di doverla portare a una festa e Lei acconsentì. Invece io l'ho portata in una casa vuota a Westchester, scelta in precedenza.

La lasciai a raccogliere fiori ed entrai a strapparmi via tutti i vestiti. Non avevo nessuna intenzione di macchiarli con il sangue della bambina.

Quando tutto era pronto, andai alla finestra e la chiamai. Poi mi nascosi in un armadio. Quando lei mi vide del tutto nudo cominciò a piangere e provò a scappare di corsa sulle scale. Io l'afferrai e lei mi minacciò che avrebbe detto tutto alla sua mamma.

Per prima cosa l'ho denudata, mentre lei mi calciava, mi mordeva e mi graffiava. L'ho strangolata a morte e l'ho tagliata a piccoli pezzi in modo da portarla comodamente a casa mia. L'ho cucinata e mangiata. Come era dolce e morbido il suo sederino che ho arrostito al forno!! Mi ci sono voluti nove giorni per mangiarla interamente. Non si preoccupi, non l'ho violentata. È morta vergine come volevo che avvenisse."

Nessuno ci vuole credere, quella lettera è troppo folle, troppo spaventosa…eppure, purtroppo, le indicazioni fornite sono abbastanza complete e inoltre la scrittura è la stessa che compare sulle lettere che Frank Howard aveva mandato famiglia Budd sei anni prima.

Per fortuna il folle omicida ha compiuto un grave errore: la busta porta con sé un importante indizio, un piccolo emblema esagonale, con le lettere N.Y.P.C.B.A. Esse stanno per "New York Private Chauffeur's Benevolent Association". Gli investigatori decidono così di sottoporre tutti i membri di questa associazione a una prova della scrittura, ma nessuno pare essere il colpevole.

Quando le indagini stanno nuovamente per cadere nel vuoto, un giovane custode confessa di aver rubato di nascosto un paio di fogli e buste e di averli dimenticati in una vecchia casa, al 200 East della 52nd Street.

La padrona dell'edificio viene prontamente interrogata e non ha dubbi a riconoscere nella descrizione di Frank Howard un anziano signore che ha soggiornato lì negli ultimi due mesi. Si faceva chiamare Albert H. Fish ed ha lasciato l'appartamento da appena due giorni. L'uomo attendeva una lettera ma si era dovuto allontanare all'improvviso, quasi come spaventato da qualcosa. Ancora una volta il serial killer è sfuggito alla giustizia, ma è questione di tempo ormai, la cattura è davvero vicina.

Il 13 dicembre 1934 la donna chiama il Detective King perché ci sono novità importanti: Albert Fish è tornato nell'appartamento alla ricerca della famosa lettera che aspettava.

Quando la polizia fa irruzione nella casa trova Fish comodamente seduto a bere una tazza di tè. All'improvviso l'uomo estrae una lama di rasoio dalla propria tasca, sperando di domare con essa le forze dell'ordine. King, infuriato, lo afferra saldamente, gli torce la mano ed esclama trionfante: "Finalmente ti ho preso!"

EPILOGO
La confessione di Albert Fish, arrivata pochi giorni dopo, è un'odissea di perversione e depravazione indicibili. È incredibile che un anziano apparentemente debole e indifeso, sia stato capace di compiere simili oscenità.

Fish confessa che nell'estate del 1928 era stato assalito da una forte sete di sangue. Le sue intenzioni iniziali erano di adescare solo il giovane Edward, portarlo il un luogo segreto, tagliargli il pene e farlo morire dissanguato.

Aveva anche comprato una mannaia per l'occasione.

Dopo la prima visita in casa Budd, Fish aveva però capito che non c'erano speranze di sopraffare il forte Edward, tanto meno l'amico Willie, perciò aveva ripiegato sulla piccola Gracie, sin dal primo momento che l'aveva vista.

Tutto il resto corrisponde alla lettera che Fish aveva mandato a Delia. Per fortuna l'uomo aveva omesso di aver decapitato la ragazzina con un seghetto, di aver raccolto il suo sangue in un secchio e di aver buttato gli "scarti" al di là di un recinto.

Il giorno successivo la polizia e Fish si sono recati a recuperare i resti della povera Gracie, l'anziano non ha tradito nessuna emozione, così come non ha fatto una piega nel faccia a faccia con i genitori di Gracie, che ovviamente non hanno lesinato sugli insulti.

Nei giorni successivi sono proseguiti invece gli interrogatori, ma nessuna domanda è mai stata fatta a proposito del cannibalismo al quale si accennava nella lettera. Troppo folle per essere vero... e soprattutto una cosa del genere avrebbe facilitato fin troppo la difesa nel sostenere l'infermità mentale.

Mentre Albert Fish rimane in galera con l'accusa di rapimento e omicidio, un conducente di carretti si presenta alla stazione di Brooklyn e riconosce sia le foto dell'anziano omicida che le foto del piccolo Billy Gaffney, aggiungendo di averli visti insieme. Fish è così costretto a confessare anche questo omicidio. Dopo aver legato, imbavagliato e denudato il bambino lo ha lasciato in una discarica fino alle due del mattino. Nel frattempo si è recato a casa per prendere il suo amato gatto a nove code. Si tratta di un frustino artigianale, fatto da Fish stesso, molto pesante, dal manico corto, praticamente è composto solo da diverse strisce di cinture, tagliate e legate insieme.

Con questo oggetto Albert Fish ha sferzato il bambino sulle gambe fino a farlo sanguinare, quindi lo ha ucciso tagliandogli la faccia da orecchio a orecchio, passando il pugnale tra la bocca e il naso. Infine, non contento, gli ha infilato il coltello nell'addome, provocando una ferita profonda e bevendo il sangue che ne sgorgava fuori.

Naso, orecchie, addome e fondoschiena verranno mangiati Fish, stufati con cipolle e carote. Testa, braccia e gambe vengono invece messi in sacchi di patate, insieme a pesanti sassi, e buttati in un fiumiciattolo. Il pene a quanto pare è stato vomitato perché indigeribile.

Qualche giorno dopo questa confessione, una ragazza riconosce in Albert Fish l'uomo grigio che aveva avvicinato Francis MacDowell (del quale Fish ha mangiato le orecchie condite con bacon) e, grazie alla testimonianza di un altro uomo, il folle omicida viene allacciato anche alla scomparsa di una 15enne, Mary O'Connor, avvenuta nel 1932 a Far Rockway. Il corpo della ragazzina viene trovato poco lontano da una delle ultime case in cui Fish aveva lavorato come decoratore.

Con tutte queste accuse a suo carico, Albert Fish ha veramente poche possibilità di cavarsela e di scampare alla pena di morte: la sua unica via di scampo si chiama infermità mentale.

Viene così esaminato dal Dott. Fredric Wertham. Dal loro colloquio emerge una personalità psicopatica e paranoica, con una sessualità molto malata e tendenze sado-masochistiche. L'uomo è inoltre influenzato profondamente dalla religione e ossessionato dalla punizione fisica.

Con una freddezza unica Fish racconta allo psichiatra la propria vita, i propri omicidi, il proprio sado-masochismo. L'assassino racconta di aver ucciso almeno 100 bambini e di averne molestati almeno 400, preferiva gli afro-americani perché la loro scomparsa attirava meno l'attenzione dell'opinione pubblica e della polizia. Aggiunge anche di aver vissuto in 23 stati diversi e di aver ucciso o mutilato un bambino in ogni quartiere in cui ha abitato.

In un suo trattato sulle menti criminali, il Dottor Werthman scriverà che Fish raccontava le proprie azioni con la stessa freddezza e tranquillità che una massaia utilizzerebbe parlando di cucina. Solo gli occhi luccicanti e trepidanti tradivano la sua eccitazione.

Quando Fish comincia a parlare del suo sado-masochismo, e sopratutto della sua mania di conficcare ai bambini e a se stesso dei lunghi aghi nella zona pelvica e nello scroto, i dottori che lo stanno studiando cominciano a titubare che egli dica il vero. Una radiografia della zona pelvica dell'assassino li smentirà: ben 29 aghi compariranno in essa.

Werthman non è l'unico a dichiarare Fish malato di mente e alienato. Ciò nonostante nel 1935 comincia il processo a carico dell'assassino e si ha sin da subito l'impressione che Fish verrà condannato.

Il processo diventa ben presto una girandola di testimonianze e interrogatori. L'avvocato difensore cerca in tutti i modi di dimostrare che il suo cliente è malato di mente e per questo va rinchiuso in un manicomio, l'avvocato dell'accusa si arrampica sugli specchi in ogni modo per dimostrare che Fish è solamente un pervertito sessuale e un assassino, sano di mente e cosciente della differenza tra giusto e sbagliato. In sede di processo basta infatti dimostrare questa ultima cosa per dichiarare l'imputato capace di intendere e volere.

Fish assiste in maniera distaccata e fredda al proprio processo e alle deposizioni più o meno scioccanti. Apre bocca una sola volta, per chiedere al proprio avvocato di salvarlo, poiché "Dio ha ancora tanto lavoro per me".

Il verdetto arriva dopo solo 10 giorni di dibattito: Albert Hamilton Fish è ritenuto colpevole di 15 omicidi e sospettato di altri 100, perciò è condannato alla sedia elettrica.

Il giorno dopo i giornali scriveranno che Fish alla lettura della sentenza si è alzato in piedi, con gli occhi umidi e ha ringraziato il giudice.

Il 16 gennaio 1936 Albert Fish è stato giustiziato sulla sedia elettrica. Ha aiutato gli inservienti a legargli le fibbie intorno alle braccia e ha ammesso commosso che la scossa elettrica era l'unico piacere sado-maso che mancasse al suo "repertorio". Ci sono volute due scosse per ucciderlo: al primo tentativo, l'intero impianto è stato mandato in corto circuito dai 29 aghi metallici piantati nel pube dell'uomo.

"Ciò che io faccio è giusto, altrimenti Dio avrebbe mandato un angelo a fermare la mia mano, come fece a suo tempo con il profeta Abramo." (Albert Hamilton Fish)

sabato 29 ottobre 2011

Il forum cerca staff!

Il forum collegato a questo Blog cerca staff!!
In particolare cerca GRAFICI bravi ad usare photoshop e i codici html in modo da gestire contest, e tutta la sezione dedicata alla grafica.
Cerchiamo anche MODERATORI e REDATTORI di articoli e uno SPAMMER che faccia pubblicità del forum!!
Basta essere disponibili anche solo 1-2 ore al giorno ma sopratutto bisogna saper collaborare!
Se vuoi collaborare entra nel forum e candidati!!! Saremo felici di averti nello staff!

Video di come viene truccata la Zombie di The walking dead


La AMC continua a deliziarci con piccoli speciali sul mondo che ruota attorno alla serie televisiva The Walking Dead. Continuate a leggere e gustatevi l'ultimo video diffuso !!!
Quanto lavoro richiede un ottimo trucco? Senza dubbio molto, ma se bisogna truccare un attore da Zombie allora il tempo si allunga a dismisura! Prima di lasciarvi al video ecco qualche riga introduttiva al filmato direttamente dal blog della AMC

 Il passaggio da una giovane donna ad un emaciato pedone decomposto non è una trasformazione rapida. Effettivamente, l’orrenda scena nota come "la ragazza in bicicletta" ha richiesto a Greg Nicotero (Special Effects Make-Up Designer) ed alla sua squadra di artisti più di tre ore di lavoro. In questo nuovo video dietro le quinte della produzione The Walking Dead, Nicotero descrive il processo per la creazione di questo “cadavere essiccato totalmente scarno” ed invita voi osservatori ad essere i testimoni di ogni secondo di questa trasformazione, condensata in soli tre minuti grazie alle meraviglie della fotografia time-lapse.


venerdì 28 ottobre 2011

The Walking Dead 3 si farà!

 
L'annuncio arriva pochi giorni dopo la premiere della seconda stagione, avvenuta il 16 ottobre, che ha battuto il record per la serie più seguita della storia della Tv via cavo, con 7,3 milioni di telespettatori.  

"Oggi siamo lieti di annunciare che “il morto vive”  per cui siamo orgogliosi di rinnovare 'The Walking Dead' per una terza stagione su AMC," ha detto Charlie Collier, presidente della rete, in un comunicato stampa.

"Siamo grati per il contributo di tutti, davanti e dietro la telecamera, mentre continuiamo a fare di  'The Walking Dead' un'esperienza unica per la televisione", ha proseguito.
La serie è basata sulla serie Image Comics di Robert Kirkman, ed ha avuto una nomination per la miglior serie televisiva drammatica al Golden Globe Awards 2010, nonché vincitrice dell'Emmy Award come il miglior trucco protesico a settembre.

Il trucco, infatti, sembra essere una parte molto importante della riuscita della serie: gli attori che interpretano gli zombie, i morti viventi, si sottopongono a lunghe sedute di trucco e parrucco con applicazioni di protesi in lattice, denti finti, finte cicatrici… il tutto grazie ad una equipe di esperti del settore che adatta il trucco su ogni singolo viso, riuscendo a creare circa 800 zombie uno diverso dall’altro.
Una passione ma anche un’arte per cui occorre esperienza e preparazione nella realizzazione delle protesi, ma soprattutto nella loro applicazione sugli attori.
Written by Mara Peruzzi modificated by Manager_Igor Scarabel

Immagini della 2° stagione "The Walking Dead"


giovedì 27 ottobre 2011

News dal Forum

Per i frequentatori del mio forum sono nate due interessanti sezioni.
La sezione Corsi di Photoshop, dove potete imparare a graficare con la nostra maestra Elisea e la sezione Streaming e Download dove troverete i piu bei film horror e serie tv da poter vedere o scaricare, quindi passate a farci visita no ? Cosa costa :) 

IL LINK PER ACCEDERE AL FORUM LO TROVATE NELLA COLONNA SULLA DESTRA.

GRAZIE A TUTTI I VISITATORI!

mercoledì 26 ottobre 2011

Blood Story

Owen ha 12 anni e vive con la madre in una piccola cittadina del New Mexico in cui nessuno sceglierebbe di andare a vivere. Torturato da tre bulli compagni di classe, provato dal divorzio in corso dei genitori, trova per la prima volta un’amica nella nuova vicina di casa, una ragazzina strana, che non sente il freddo e non mangia le caramelle. Tra i due giovani la relazione si stringe, anche e soprattutto dopo che Owen scopre il segreto di Abby, il suo bisogno di bere sangue per vivere. 



Il remake made in USA del meraviglioso film di Tomas Alfredson faceva molta paura nelle intenzioni ma, seppur forse più sanguinolento, rassicura anche gli animi più ansiosi. Il romanzo di John Ajvide Lindqvis torna dunque sullo schermo grazie al regista di Cloverfiled, Matt Reeves, senza che il ricordo del primo film venga alterato. Siamo qui in presenza di un doppio, che della tragica inquietudine dell’originale ritrova tanto il senso quanto il sentimento, ma che avvicina questa storia nera ambientata nella neve bianca al pubblico americano, offrendogli maggiori appigli. La ricontestualizzazione negli Stati Uniti dell’era Reagan -una presidenza nata dal malessere (specie economico) avvertito dal paese e tutta improntata alla difesa dalla minaccia esterna- ma anche la collocazione calzante tra il genere del teen movie scolastico e l’horror più esplicito, fanno di Let me in un’opera meno aliena e lontana di Let the right one in per la platea a stelle e strisce. Fermo restando il primato del film Alfredson, tanto in senso anagrafico quanto emozionale. Il senso di isolamento e di inguaribile solitudine che nel film svedese abbracciava non solo i protagonisti ma la comunità tutta, il condominio, il circondario, le foreste, qui si stringe attorno a Owen, alla sua famiglia disintegrata e alla sua esclusione sociale, disegnando un percorso meno esistenziale e più individuale, anch’esso più in linea con i modi della narrazione cinematografica americana. Ciò che viene smussato, inoltre, è la sottile indeterminazione sessuale, per cui l’Oskar del film svedese aveva una bellezza diafana quasi femminile mentre Eli era più scura, forte, selvatica. La scelta di Kodi Smit-McPhee e Chloe Moretz ristabilisce frontiere di genere più marcate, dando maggior peso all’apparenza di angelo condannato del personaggio femminile
Reeves ha per la seconda volta l’opportunità di lavorare su una situazione di non ritorno e di mitigare il tragico con l’azione ma soprattutto, in questo caso, con sentimenti ben più profondi. Ciò nonostante, resta chiaro che non è certamente un’esigenza artistica ad aver portato alla realizzazione di questo remake quanto piuttosto una scelta produttiva e di mercato. È un ottimo remake, ma arriva giustamente secondo. 

Fonte: Mymovies

martedì 25 ottobre 2011

Ghostbuster 3



Ivan Reitman, produttore e regista di Ghostbusters e Ghostbusters 2 torna alla franchise per dirigere il terzo capitolo.
Negli ultimi due anni ci sono state diverse voci riguardanti il cast e la trama del film, Reitman ha negato quanto finora pubblicato: non sarà il figlio di Dana a capitanare la nuova squadra; Bill Murray non apparirà sotto forma di fantasma.
Reitman ha confermato che ogni vecchio membro del cast avrà un ruolo in Ghostbusters III e che saranno presenti anche dei nuovi personaggi.
Harold Ramis, Ernie Hudson, Rick Moranis, Sigourney Weaver e Dan Aykroyd hanno dichiarato che faranno parte del cast, l'unica incertezza riguarda Bill Murray che non ha ancora dato la sua approvazione alla sceneggiatura completata nel dicembre del 2010. Dan Aykroyd è uno degli sceneggiatori di Ghostbusters III insieme a Gene Stupnitsky e Lee Eisenberg.
Una nuova squadra di giovani acchiappafantasmi che avrà come mentori i componenti del vecchio team: Peter, Ray, Egon e Winston. 


Eravamo rimasti che Bill Murray doveva dare l'OK allo script del film affinché la Sony potesse dare il via libera alla produzione. Ora Dan Aykroyd, apparendo al The Dennis Miller Show, rivela che il progetto dovrebbe partire con o senza la partecipazione dell'attore (che come gli altri ha l'ultima parola sullo script, ed è l'unico a non aver dato ancora l'approvazione), anticipando che l'idea è quella di dare il via alle riprese nella primavera del 2012:
Sì, stiamo lavorando al film e speriamo di farlo con Mr. Murray. E' la nostra speranza. Abbiamo uno straordinario script. Quello che dobbiamo ricordare è che Ghostbusters è più grande di ogni sua parte presa singolarmente, anche se Billy è stato la guida e ha contribuito moltissimo al progetto, così come lo sono stati il regista, Harold Ramis, io stesso e Sigourney Weaver. Il concetto alla base è più ampio di ciascun ruolo individuale e la promessa di Ghostbusters 3 è che dobbiamo consegnare il franchise alle nuove leve.
L'attore ha confermato quindi i rumour iniziali sulla nuova generazione di Ghostbuster:
Il mio personaggio, Ray, ora non ci vede da un'occhio e non può guidare la Cadillac. Ha un ginocchio malandato e non può portare lo zaino protonico. Egon è troppo grasso per indossare le attrezzature. Ci servono nuove leve, questa è la premessa. Dovremo mettere tutto quanto in mano a una nuova generazione.
Nessuna decisione è stata ancora presa in termini di casting, ma Aykroyd ha già un volto in mente per un particolare personaggio:
Mi piace molto Matthew Gray Gubler di Criminal Minds. Ma ci sarà un casting. Faremo provini a tutti quelli che vorranno la parte. Ci serviranno tre ragazzi e una giovane ragazza.
Insomma, non resta che attendere ulteriori aggiornamenti e, possibilmente, qualche notizia ufficiale da parte della Sony...
 

lunedì 24 ottobre 2011

Breaking Dawn

Esco un pò dal binario Horror (anche se parliamo comunque di vampiri) per pubblicare i trailer dell ultimo capitolo delle saga di Twilight, la prima parte dell'ultimo film in effetti, perchè è stato diviso in due parti, giusto per aumentare l'attesa del finale...

Eccoli a voi...







venerdì 21 ottobre 2011

Jason Voorhees


JV


Jason Voorhees è il personaggio immaginario, creato da Sean S. Cunningham e Victor Miller, protagonista di nove episodi della saga di Venerdì 13 (anche se ha comunque un ruolo in tutti i film) e di due film a parte: Freddy vs. Jason e Jason X.

Inizialmente concepito come una vittima, è stato trasformato dal regista dei primi due sequel Steve Miner (già produttore esecutivo del primo) in uno dei più celebri killer immaginari.


Jason è vestito con una camicia a quadri, dei jeans e, dal terzo film in poi, una maschera da portiere di hockey. Nel secondo film (dove compare per la prima volta) indossa un sacco di juta intrecciata.

I suoi assassinii sono brutali e di solito effettuati con varie armi reperite in giro: coltelli, asce, accette, seghetti, motoseghe, martelli, mannaie, cacciaviti, un falciaerba e persino una rompighiaccio. Uccide anche a mani nude e spesso col suo machete (lo stesso con cui è stata uccisa la madre). Jason mostra più volte sadismo verso le sue vittime, uccidendole in maniera dolorosa e lenta.


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FILM: La saga "Venerdì 13"

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Jason è nato venerdì 13 giugno 1946, figlio di Pamela e Elias Voorhees. Mentalmente ritardato e fisicamente deforme, alla separazione dei genitori andò a vivere con la madre Nel ’57 a causa di una disattenzione dei badanti trova la morte per annegamento nel lago adiacente al suddetto campeggio. Ma la morte non è definitiva, tanto è che due giovani l’estate successiva vengo cacciati da Pamela Voorhees dal campeggio dopo che avevano asserito di aver visto il figlio della donna aggirarsi nei pressi del lago, i due verranno poi trovati sgozzati. Potente, sfigurato, inarrestabile e spietato, Jason Voorhees è un’icona del mondo dell’horror, muto e micidiale con qualsiasi arma propria od impropria che sia, non può essere ucciso definitivamente.

Imbattibile nel corpo a corpo, resistente ad ogni tipo di dolore Jason è una macchina mortale colma d’ira e senza il minimo segno di pietà, inarrestabile e praticamente immortale nasconde il suo viso deforme dapprima in un sacco e poi sotto la sua ormai famosa maschera da hockey (a partire dal terzo episodio della serie).


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FILMOGRAFIA:

1.Venerdì 13 (Friday the 13th, 1980), regia di Sean S. Cunningham
2.Venerdì 13: l'assassino ti siede accanto (Friday the 13th Part 2, 1981), regia di Steve Miner
3.Venerdì 13: weekend di terrore (Friday the 13th Part III, 1982), regia di Steve Miner
4.Venerdì 13: capitolo finale (Friday the 13th: The Final Chapter, 1984), regia di Joseph Zito
5.Venerdì 13: il terrore continua (Friday the 13th: A New Beginning, 1985), regia di Danny Steinmann
6.Venerdì 13: Jason vive (Friday the 13th Part VI: Jason Lives, 1986), regia di Tom McLoughlin
7.Venerdì 13: il sangue scorre di nuovo (Friday the 13th Part VII: The New Blood, 1988), regia di John Carl Buechler
8.Venerdì 13: incubo a Manhattan (Friday the 13th Part VIII: Jason Takes Manhattan, 1989), regia di Rob Hedden
9.Jason va all'inferno (Jason Goes to Hell: The Final Friday, 1993), regia di Adam Marcus
10.Jason X - Il male non muore mai (Jason X, 2002), regia di James Isaac


Se il calendario vi ha appena ricordato che oggi è Venerdì 13, non c’è davvero motivo di inquietarsi, né più né meno che in qualunque altro giorno della settimana o del mese.
A meno che non siate superstiziosi… poiché, a quanto pare, niente porta più sfortuna che l’esserlo!

The Walking Dead - Episodio Online

The Walking Dead è finalmente iniziato, io purtoppo piena di impegni come sono mi sono persa la prima puntata, ma ho scoperto che sul sito ufficiale è possibile vedere il primo episodio on line!

Ecco a voi il link:



giovedì 20 ottobre 2011

Il Seme della Follia

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Titolo del Film: Il seme della follia

Regia: J. Carpenter

Nazione: USA

Anno: 1994

Trama:
John Trent (Sam Neil) è un investigatore assicurativo specializzato in truffe che viene incaricato di ritrovare Sutter Cane, uno scrittore di best seller dell’orrore scomparso in circostanze misteriose. L’indagine lo porta in una cittadina sconosciuta, Hobb’s End, neppure segnata sulle cartine stradali, che sembra la copia di un paese descritto in un raccapricciante racconto dello scrittore. Con l’arrivo nella sinistra cittadina comincia per Trent un viaggio nell’orrore, tra realtà e follia...

Dopo aver lasciato un segno indelebile tra gli slasher-movie con “Halloween” e tra i fanta-horror con “La Cosa”, John Carpenter si rituffa nell’horror puro con un grande film che riesce a mescolare con sapiente equilibrio metafisica e letteratura (H.P.Lovecraft), suspense e splatter. Un soggetto ed una trama assolutamente originali, scene “da brivido” che riescono ad essere raccapriccianti ma mai esasperate, in un perfetto mix tra terrore ed orrore, ed un finale cupo e - per certi versi - grottesco, sono gli elementi cardine di questo splendido horror-movie. Un film originalissimo, costruito sulla tensione dell'illogico e del paranormale (il vecchio in bicicletta, la padrona dell'hotel, la chiesa sconsacrata…) e sulla nera inquietudine che la musica di Carpenter e la fotografia visionaria del film riescono a insinuare nello spettatore. Apocalittico, ma non privo di ironia, ricco di invenzioni registiche, scenografiche, sonore (colonna musicale curata, al solito, dal regista), sapiente nel suggerire l'orrore senza mai mostrarlo troppo.
INDICAZIONI:

Un viaggio in un delirante incubo, un biglietto di sola andata per un mondo di terrore, insomma una “visone obbligata” per tutti gli amanti del genere!


VOTO:
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VALUTAZIONE: Capolavoro:5 / Di notevole livello:4 / Discreto-Buono:3 / Mediocre:2 / Pessimo:1

mercoledì 19 ottobre 2011

11/11/11



Dopo la tragica morte della moglie e del figlio, il noto scrittore americano Joseph Crone lascia gli Stati Uniti alla volta di Barcellona in Spagna dove vivono il fratello Samuel e il padre Richard. Ma sembra che il destino abbia in serbo per lui un piano ben preciso. Strani e inquitanti accadimenti e la presenza costante del numero 11 iniziano ad affliggere la vita di Joseph. Ben presto si rederà conto che l'11/11/11 non è semplicemente una data, ma un vero e proprio avvertimento!

USCITA CINEMA: Prossimamente
REGIA: Darren Lynn Bousman
SCENEGGIATURA: Darren Lynn Bousman
ATTORI: Michael Landes, Wendy Glenn, Timothy Gibbs
FOTOGRAFIA: Joseph White
MONTAGGIO: Martin Hunter
PRODUZIONE: Canonigo Films, Capacity Pictures, Epic Pictures Group
PAESE: USA 2011
GENERE: Horror, Thriller
FORMATO: Colore
NOTE: L'uscita americana è prevista per l'11 novembre 2011

lunedì 17 ottobre 2011

Freddy Krueger

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«Uno due, Freddy viene per te,

Tre, quattro, faresti meglio a chiudere la porta,

Cinque, sei, stringi il crocifisso,

Sette, otto, dovrai stare sveglio a lungo,

Nove, dieci, non dormirai più! »

Freddy Krueger è un personaggio immaginario, il "mostro dei sogni" protagonista della saga di film horror "Nightmare", che tormenta gli incubi dei figli dei responsabili della sua morte. Viene interpretato nei film da Robert Englund ed è così famoso che l'attore è di solito associato al personaggio (come si può vedere in Nightmare nuovo incubo). Nel remake del 2010 il personaggio è interpretato da Jackie Earle Haley. Freddy Krueger compare al 39º posto nella lista AFI's 100 Years... 100 Heroes and Villains stilata dalla American Film Institute nel 2003.

Freddy Krueger è l’incarnazione delle nostre paure ataviche, l’idea del buio che fa paura, del dormire senza risveglio, del baubau che vive sotto il letto. Ma non solo: Freddy Krueger è anche il sesso sporco, quello che distrugge l’idea da ragazza del principe azzurro, la rozzezza, la volgarità del maschio che al posto di essere detestata inconsciamente viene desiderata in un riappropriarsi del ruolo primordiale di femmina tolti i panni della donna pensante. Per questo forse, a differenza di Jason, il ritardato assassino di Venerdì 13, Freddy, con il suo maglione a righe e il cappello a lunghe falde, è diventato non solo un personaggio leggendario da film, ma una vera icona per i ragazzi di tutte le età: perchè è vero che Freddy è dannatamente pericoloso, ha gli artigli come un gatto e fa paura la sua voce, ma è anche tremendamente sexy nella sua mostruosità incarnando perfettamente tutto quello che detestiamo e che ameremo essere, un segreto che nascondiamo nella società delle apparenze.

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FILM: La saga Nightmare

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Un pedofilo di nome Fred Krueger , seviziò e uccise barbaramente diversi bambini della cittadina di Springwood: questi orrendi fatti spinsero i genitori delle vittime a farsi giustizia da soli, bruciandolo vivo nella caldaia dove lavorava. Così Krueger perì tra le fiamme, ma la leggenda vuole che il suo spirito torni in sogno e si vendichi tramite la dimensione onirica, seviziando i figli della gente che lo arse anni prima.
Un modo sadico, brutale e atroce per sfogare la sua sete di vendetta che si riversa inarrestabile sulle nuove incolpevoli generazioni

L'aspetto di Freddy è caratteristico per le terribili ustioni che lo deturpano e per il guanto da lui fabbricato con lame che spuntano dalle dita. Altre caratteristiche sono il cappello nero rovinato e il maglione a strisce orizzontali verde scuro e rosso sfilettato ai margini.


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FILMOGRAFIA:

1.Nightmare: dal profondo della notte (A Nightmare on Elm Street) (1984), di Wes Craven
2.Nightmare II: La rivincita (A Nightmare on Elm Street Part 2: Freddy's Revenge) (1985), di Jack Sholder
3.Nightmare III: I guerrieri del sogno (A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors) (1987), di Chuck Russell
4.Nightmare IV: Il non risveglio (A Nightmare on Elm Street 4: The Dream Master) (1988), di Renny Harlin
5.Nightmare V: Il mito (A Nightmare on Elm Street: The Dream Child) (1989), di Stephen Hopkins
6.Nightmare VI: La fine (Freddy's Dead: The Final Nightmare) (1991), di Rachel Talalay
7.Nightmare nuovo incubo (Wes Craven's New Nightmare) (1994), di Wes Craven
8.Freddy vs. Jason (2003), di Ronny Yu
9.Nightmare (A Nightmare on Elm Street) (2010), di Samuel Bayer - reboot

sabato 15 ottobre 2011

Il corvo

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« Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. »

Il corvo è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall'omonimo fumetto di James O'Barr. Il film segna l'ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola mentre stava effettuando le riprese del film.

Proyas continuò il film con trucchi digitali aumentando il budget di 7 milioni di dollari a 15, ma alla fine il film si rivelò un grande successo, incassando in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170 milioni, oltre a rendere Brandon Lee un vero e proprio culto per numerosi ragazzi. A questo film la stessa casa di produzione ha dato vita ad altri tre film: Il corvo - City of Angel (unico film a collegarsi al primo), Il corvo 3 - Salvation e Il corvo - Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto il successo del primo capitolo.

Verso il 2011 è previsto un remake del film, per la regia di Stephen Norrington.

 TRAMA

Brandon nel film impersona Eric Draven, un giovane chitarrista rock che non aspetta altro che sposarsi con la sua fidanzata.
A causa di una petizione Eric e la sua fidanzata Shelly si sono messi contro il boss Topdollar. Per evitare grane il boss li fa uccidere la notte prima del loro matrimonio (che è anche la notte tra il 30 e il 31 ottobre) da un gruppo di criminali.
Come dice la frase iniziale del film, il corvo, un anno dopo i fatti, riporterà indietro Eric che cercherà giustizia.
Guidato appunto da un corvo, Eric riuscirà a farsi giustizia da solo uccidendo i responsabili del suo dolore.


La morte di Brandon Lee

L'attore protagonista morì il 31 marzo 1993 a Wilmington (North Carolina), quando mancavano tre giorni alla fine delle riprese del film, ucciso da una pistola che doveva essere caricata a salve. Lee aveva completato quasi tutte le battute e lo staff decise di lasciare alla fine le scene dei flashback di Eric e Shelly, in modo che l'attore completasse il film senza il make up.

La tragedia nacque per una disattenzione dello staff, che non controllò la pistola che lo uccise. Per motivi di tempo, non avendo colpi a salve, alcuni membri della troupe comprarono proiettili veri e ne rimossero la polvere da sparo all'interno, ricongiungendo il proiettile alla capsula a percussione. La pistola venne usata prima delle riprese ma all'interno della canna rimase bloccato un proiettile per via di una carica debole. Il difetto passò inosservato e l'arma venne poi ricaricata con proiettili a salve per poi essere usata per girare la scena fatale. Per via della breve distanza e della canna ostruita, una carica a salve fu sufficientemente forte da far partire il proiettile bloccato che colpì Brandon all'addome.

La scena fatale è quella in cui all'appena resuscitato Eric, tornato nella sua abitazione e turbato dai ricordi di quella tragedia, ritornano alla mente le dinamiche della sua morte. In quel momento l'arma che lo uccise era in mano a Michael Massee (Funboy) il quale, inconsapevole del suo malfunzionamento, lo colpì ferendolo gravemente. Dopo l'incidente, Brandon fu ricoverato urgentemente al "New Hanover Regional Medical Center" di Wilmington, dove morì dopo una vana operazione di circa 12 ore.

Con la morte di Lee, concludere il film fu più arduo del previsto, non solo perché alcune parti del deceduto attore dovevano essere completate ma anche perché alcuni interpreti non parteciparono alla sua ultimazione. Sofia Shinas (Shelly), che assistette al dramma, si rifiutò di proseguire e tornò nella sua abitazione a Los Angeles. Anche Ernie Hudson (Albrecht) abbandonò per motivi familiari, a causa della morte di suo cognato. A due mesi dal decesso dell'attore la troupe, anche per volere della fidanzata di Brandon, Eliza Hutton, decise di completare il film e i restanti attori continuarono a parteciparvi, compreso Michael Massee, che però cadrà in depressione, per un certo periodo, a causa della tragedia.

Dopo il terribile incidente, la produzione cinematografica statunitense, stabilì che nelle sparatorie, le armi non venissero più puntate direttamente verso gli individui, ma con un'angolazione di 30°.

Grazie all'aggiunta di tagli di altre scene e dei montaggi digitali, Il corvo poté essere ultimato, con l'aggiunta di un costo di 8 milioni di dollari, in totale 15 milioni di dollari vennero spesi per creare il film. Inoltre, in molte parti della pellicola, il ruolo di "Eric Draven" venne affidato a Chad Stahelski e Jeff Cadiente, stuntman e grandi amici di Brandon. La scena della morte di Brandon non fu inserita (si dice sia stata distrutta o sequestrata dalla polizia) e quella presente nel film è stata rifatta da una controfigura. Alla sua uscita, Il corvo fu un enorme successo di pubblico e critica, incassando circa $50,693,129 negli Stati Uniti e $94,000,000 al livello mondiale incluso $11,774,332 nel suo fine-settimana di apertura. Totalmente arrivato ad incassare 170 milioni di dollari. Il film è stato posizionato al ventiquattresimo posto nella classifica dei più visti negli Stati Uniti, nel 1994.

Nel 1995 il film si aggiudica il MTV Movie Award per la miglior colonna sonora e il premio per "il miglior attore" a Brandon Lee. Inoltre tale successo, conferma anche le nominations per il Saturn Award per miglior film e Brandon Lee per il miglior attore, ma anche varie per il genere horror-drammatico.

Colonna Sonora

La colonna sonora del film vanta partecipazioni di famosi artisti, sia in interpretazioni originali sia in cover di altre band. La particolare atmosfera del film è stata ben sottolineata da brani punk e gothic e l'album ha avuto un buon riscontro di vendite. Si noti che il brano d'apertura, Burn dei Cure, può essere considerato una chiusura del cerchio perché, come riferito dallo stesso James O'Barr, il gruppo inglese con la sua musica lo ispirò nella creazione della storia. Non è invece presente alcun brano dei Bauhaus il cui cantante Peter Murphy fu la base per O'Barr nell'ideare le fattezze di Eric.

1. "Burn" - The Cure – 6:39
2. "Golgotha Tenement Blues" - Machines of Loving Grace – 4:01
3. "Big Empty" - Stone Temple Pilots – 4:56
4. "Dead Souls" - Nine Inch Nails – 4:54
5. "Darkness" - Rage Against the Machine – 3:41
6. "Color Me Once" - Violent Femmes – 4:09
7. "Ghost Rider" - Rollins Band – 5:45
8. "Milquetoast" (conosciuta come "Milktoast") - Helmet – 3:59
9. "The Badge" - Pantera – 3:54
10. "Slip Slide Melting" - For Love Not Lisa – 5:47
11. "After the Flesh" - My Life with the Thrill Kill Kult – 2:59
12. "Snakedriver" - The Jesus and Mary Chain – 3:41
13. "Time Baby III" - Medicine – 3:52
14. "It Can't Rain All the Time" - Jane Siberry – 5:34

Oltre a questo disco, esiste anche un album con la colonna sonora originale creata per il film dal compositore Graeme Revell che include partiture orchestrali insieme a contaminazioni decisamente metal.

La saga

Il film ha avuto diversi sequel, diretti da vari registi:

* Il corvo (1994)
* Il corvo - City Of Angels (1996)
* Il corvo - Salvation (2000)
* Il corvo - Preghiera maledetta (2005)

Esiste anche una serie tv americana nata nel 1998 e formata da una sola stagione televisiva composta da 22 episodi ispirata al film intitolata The crow: Stairway to heaven.

Secondo quanto riporta Variety sarebbe in programma un nuovo film della saga. Questo nuovo capitolo, più che un remake, dovrebbe essere un nuovo adattamento cinematografico dei fumetti di James O'Barr. Non è ancora ufficiale, ma alla regia dovrebbe esserci Stephen Norrington. La Relativity Media è in trattative con il produttore Ed Pressman, il quale dovrebbe farsi carico del finanziamento della pellicola, come ha già fatto con l'originale del 1994. “Dove il film di Alex Proyas era gloriosamente gotico e stilizzato, il nuovo adattamento sarà realistico, spigoloso e misterioso, con uno stile quasi documentaristico” dice il regista. Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni sul progetto

FONTE: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_corvo_%28film_1994%29

TRAILER:


giovedì 13 ottobre 2011

Spartacus - Sangue e Sabbia



Kill Them All

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La visione è sconsigliata ai minori di 18 anni,
dato il linguaggio utilizzato e la presenza di scene di sesso e di violenza.


Spartacus è una serie televisiva statunitense incentrata sulle gesta di Spartaco, gladiatore trace interpretato dall'attore australiano Andy Whitfield, successivamente sostituito da Liam McIntyre.
Mescolando azione e romanticismo, la serie racconta le gesta del trace Spartaco, fatto prigioniero dai romani e divenuto gladiatore, e della sua rivolta contro la Repubblica romana nel 73 a.C., illustrando come poteva essere la vita da gladiatore del trace. E' una serie trasmessa su un canale privato, Starz. Conseguentemente non subisce una forte censura, e sono numerose le scene a carattere erotico/sessuale e di violenza. L'intento è di rappresentare la società romana dell'epoche delle Guerre Civili in modo vivo ed intenso, senza mezze misure, ma con la violenza quotidiana del mondo dei gladiatori come quella provocata dagli intrighi delle classi più alte, che si abbandonano al contempo alla lussuria ed agli agi. La fotografia e gli effetti visivi si ispirano alle note opere grafiche e cinematografiche di Frank Miller, come 300 e Sin City.
La prima stagione, intitolata Spartacus - Sangue e sabbia (Spartacus: Blood and Sand) e composta da 13 episodi girati interamente in Nuova Zelanda, ha debuttato sul canale via cavo Starz il 22 gennaio 2010. Ancora prima della messa in onda del primo episodio, l'emittente ha ordinato una seconda stagione, intitolata Spartacus: Vengeance e composta da altrettanti 13 episodi. A causa della malattia che ha colpito l'attore Andy Whitfield e in seguito portato alla sua morte nel settembre del 2011, la produzione si è vista costretta ad un recasting del ruolo principale, che è stato assegnato all'attore australiano Liam McIntyre.
Il 17 febbraio 2011 la prima stagione ha debuttato sul canale satellitare Sky Uno. Per poter essere trasmessa in prima serata, viene trasmessa la versione censurata alleggerita dalle scene particolarmente spinte e di eccessiva violenza, viene tuttavia trasmessa senza alcuna censura in seconda serata dal 18 febbraio.
In attesa di realizzare la seconda stagione, è stata prodotta una miniserie televisiva prequel intitolata Spartacus - Gli dei dell'arena, andata in onda dal 21 gennaio al 25 febbraio 2011 su Starz e dal 25 agosto al 29 settembre 2011 su Sky Uno.

Genere: Dramma storico

Creato da: Steven S. DeKnight

Scritto da: Aaron Helbing - Todd Helbing - Miranda Kwok - Steven S. DeKnight - Brent Fletcher - Tracy Bellomo - Andrew Chambliss - Daniel Knauf

Diretto da: Michael Hurst -Rick Jacobson - Jesse Warn





Paranormal Activity 3

Il film che fin dal primo capitolo ha sconvolto milioni di spettatori è arrivato alla sua 3 "puntata".
Ecco di seguito i  trailer!!


mercoledì 12 ottobre 2011

Underworld Awakening 3D

La novità più interessante dovrebbe essere data dalla presenza di una giovane e affiatata coppia di registi svedesi.


Lasciata a un -- meritato -- oblio Rhona Mithra e l’impossibile storia d’amore medievaleggiante del terzo capitolo, il franchise di Underworld torna ai giorni nostri e alla sua storica interprete Kate Beckinsale, in una vicenda d’amore famigliare rigorosamente 3D.

Sinossi ufficiale: dopo essere stata lasciata in animazione sospesa per quindici anni, il vampiro Selene (Kate Beckinsale) scopre di avere una figlia, la quattordicenne Eve, ibrido tra un vampiro e un lycan. E mentre il mondo intero viene a conoscenza dell’esistenza di entrambi i clan, Selene e Eve dovranno trovare il modo di porre fine ai piani della BioCom, che progetta di creare una razza di super Lycans capaci di fare piazza pulita di vampiri e lycans.

Sembra quasi di percepirla la stanchezza con cui la Screen Gems si è avvicinata alla produzione di quello che ormai è il quarto capitolo di un franchise non esattamente freschissimo per proposte e soluzioni narrative: tolto l’inevitabile ricorso al 3D, Awakening dovrebbe essere il capostipite di una nuova trilogia capace di attorcigliare ulteriormente la continuity della serie, andando a posizionarsi cronologicamente prima del primissimo capitolo della serie. La novità più interessante dovrebbe essere data dalla presenza di una giovane e affiatata coppia di registi svedesi a condurre le danze, Mans Marlind e Bjorn Stein, autori del discreto e sbilenco thriller Storm e di Shelter, pellicola del 2009 con Julianne Moore e Jonathan Rhys Meyers: i due lavoreranno su una sceneggiatura di Allison Burnett. Sarà invece la diciottenne India Eisley (The Secret Life of the American Teenager) a vestire i panni della co-protagonista Eve. Previsto inizialmente per questo autunno, Underworld: Awakening 3D esordirà nelle sale USA a partire dal prossimo 20 gennaio.

 
 Articolo tratto da: Horror.it